Sterilizzazione degli strumenti

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Processo di sterilizzazione degli strumenti

Garantire la massima sicurezza ai pazienti è una priorità assoluta per ogni studio dentistico che operi con serietà e professionalità. Uno degli aspetti fondamentali in quest’ottica è la corretta sterilizzazione degli strumenti, un processo imprescindibile per prevenire ogni rischio di infezioni crociate e assicurare un ambiente di lavoro igienicamente impeccabile.


Presso il nostro studio dentistico a Firenze, seguiamo protocolli di sterilizzazione standardizzati e certificati a livello internazionale. Tutti gli strumenti che non possono essere monouso – come manipoli, turbine, pinze, leve, courette e altri dispositivi manuali o elettrici – vengono sottoposti a un rigoroso ciclo di sterilizzazione che ne garantisce la totale decontaminazione.

Il processo inizia con una fase di decontaminazione e pulizia meccanica, prosegue con l’asciugatura e il confezionamento in buste sigillate, per concludersi nella camera di sterilizzazione con autoclave, il cuore del sistema.


L’autoclave è una macchina ad alta tecnologia che utilizza vapore saturo ad alta pressione e temperatura per eliminare ogni forma di microrganismo, virus o batterio presente sugli strumenti. Ogni ciclo è monitorato da indicatori fisici e chimici, a garanzia dell’efficacia del trattamento.


Gli strumenti monouso come aghi, guanti, mascherine, bicchierini, rulli di cotone e pettorine – vengono smaltiti secondo normativa dopo ogni utilizzo. Gli altri dispositivi, invece, possono essere riutilizzati solo dopo essere passati da questo rigoroso processo.


La trasparenza e la sicurezza sono valori che ci guidano ogni giorno: è anche grazie a queste pratiche che lo Studio Nencioni rappresenta una scelta affidabile per chi cerca un’odontoiatria moderna, attenta alla salute e all’igiene di ogni paziente.

  • Fasi di sterilizzazione

    Le fasi salienti sono le seguenti: 

    • riordino, 
    • detersione manuale, 
    • ultrasuoni, 
    • asciugatura, 
    • imbustamento, 
    • autoclave, 
    • stoccaggio.

    Servono apparecchiature specifiche per ognuna di queste fasi. In linea generale quelle indispensabili sono autoclave, imbustatrice, vasca ad ultrasuoni. Alcune di queste apparecchiature sono particolarmente costose e devono anche essere sottoposte a manutenzioni e controlli piuttosto onerosi. 


    Il tempo di sterilizzazione degli strumenti è difficile da standardizzare, se si fa riferimento a tutto il ciclo, cioè dal riordino della poltrona al momento in cui gli strumenti ritornano nel cassetto pronti per un nuovo utilizzo sicuro. Tutto dipende anche dalla numerosità del personale a disposizione dello studio, ma anche dal livello organizzativo interno. Per avere una idea di massima, possiamo dire che nel nostro studio le attività di riordino e sterilizzazione degli strumenti occupano circa il 25% delle attività cliniche. Quindi circa un quarto del tempo dedicato ad un paziente si investe in attività legate alla sterilizzazione degli strumenti e alla detersione delle superfici. 

  • Come funziona l’autoclave?

    L’autoclave è uno strumento formato da un corpo con all’interno una camera divisa in settori sovrapposti in cui riporre i vassoi contenitori del materiale imbustato da sottoporre al processo di sterilizzazione.


    Nelle autoclavi per sterilizzazione a vapore, l'azione microbicida è data dal calore. L'acqua viene fatta bollire in pressione, creando vapore saturo, che va a condensare sul carico da sterilizzare, riscaldandolo. 


    Per garantire che il vapore raggiunga in maniera efficace tutte le parti del carico, è necessario rimuovere l'aria dalla camera di sterilizzazione, in quanto questa crea delle zone più fredde nelle quali la temperatura potrebbe rimanere al di sotto di quella di sterilizzazione. 


    Se l'autoclave viene caricata con carichi confezionati, è necessario che al termine della sterilizzazione sia in grado di asciugare il carico in modo da minimizzare il contenuto delle condense. Una presenza elevata di condense può infatti far decadere l'effetto barriera della confezione (che in genere è fatta di carta o tessuto) e favorire la crescita di substrati batterici. Lo standard per la sterilizzazione in ambiente di laboratorio è di 20 minuti a 121 °C alla pressione di 2 bar.

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