Cure dentistiche durante la gravidanza a Firenze

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Dentista in gravidanza

È possibile o necessario andare dal dentista in gravidanza?

A causa degli elevati livelli di estrogeni, avvengono alcuni cambiamenti della mucosa orale quali ispessimento, aumento della desquamazione e della vascolarizzazione. La risposta gengivale a placca batterica e tartaro, quindi, può causare un aumento di volume e sanguinamento sino alla comparsa di forme specifiche di parodontopatia, che tuttavia regrediscono naturalmente alla fine della gravidanza.

 

Alcune modificazioni richiedono un rafforzamento dell’igiene orale, il cui non corretto mantenimento può tradursi in una maggiore cariorecettività.

  • Profilassi

    Nelle pazienti in età fertile lo specialista deve indagare sulla possibilità di uno stato di gravidanza e nei casi dubbi è opportuno rimandare temporaneamente le terapie che possano rappresentare un potenziale rischio per l’embrione. È dunque assolutamente necessaria la collaborazione con l’odontoiatra mettendolo a conoscenza del presunto o accertato stato di gravidanza. 

    Se la gravidanza è accertata le gestanti devono essere motivate ad una corretta igiene orale ed a sottoporsi a frequenti e regolari controlli odontoiatrici nell’arco della gravidanza, per prevenire la comparsa di patologia parodontale e cariosa. Sarebbe consigliabile programmare una visita di controllo per ogni mese di gravidanza.

    Le terapie di routine possono essere programmate nel secondo trimestre adottando piani di trattamento in grado di assicurare alla paziente una situazione confortevole. 

    Mentre nel primo e nel terzo trimestre è consigliabile erogare interventi terapeutici semplici. 

  • Perché il fluoro?

    La fluoroprofilassi rimane il caposaldo della prevenzione della carie dentale. 

    Il fluoro esplica la propria azione a livello della placca batterica e a livello dello smalto. 

    Nel primo caso inibisce la produzione di acidi da parte dei batteri esercitando un’azione batteriostatica. 

    Mentre la saliva gioca per lo smalto dentale un ruolo fondamentale ed è dimostrato che per un effetto preventivo della carie sia necessaria la presenza di fluoro direttamente nell’ambiente orale individuando nella fluoroprofilassi topica il mezzo più efficiente di prevenzione della patologia cariosa. 

    L’azione del fluoro si esplica in presenza del dente, pertanto la fluoroprofilassi deve iniziare quando spunta il primo dente da latte. Finché un bambino non acquisisce una completa indipendenza nello spazzolamento dei denti, la somministrazione di fluoro va interpretata come modo per portare del fluoro a contatto con lo smalto dentale, piuttosto che come modalità di rimozione della placca batterica. In alternativa l’odontoiatra può ritenere utile somministrare una compressa fluorata per i primi 3 anni di vita. Ma va assolutamente evitato l’abuso di fluoro per impedire la comparsa di fluorosi. 

  • Allattamento e lattanti

    La candidosi pseudomembranosa è una patologia orale di frequente osservazione nel lattante per l’immaturità del sistema immunitario e va trattata con gel applicato in bocca.

    La gengivostomatite erpetica è una patologia che talvolta si presenta nel lattante; va trattata con terapia di supporto nei casi lievi. E’ bene quindi non interrompere le visite odontoiatriche a gravidanza ultimata e sottoporvi anche il neonato anche se con frequenza ridotta.

  • Sindrome da biberon

    Alle future madri il dentista fornisce consigli a riguardo all’alimentazione in quanto la prevenzione della carie in dentatura decidua non si riduce alla solo fluoroprofilassi. È utile instaurare un regime alimentare che eviti l’assunzione di zuccheri raffinati tra i pasti principali. 

    Le carie nei denti decidui superiori centrali configurano una sindrome chiamata “sindrome da biberon”. Esse si formano in questo settore perché frequentemente i bambini vengono addormentati con un biberon o un ciuccio tra i denti. Durante la notte, c’è una diminuzione dell’effetto detergente della saliva e quindi i microrganismi si moltiplicano provocando la disgregazione dello smalto dei denti. Se sommiamo inoltre la mancanza di igiene dentale si ottiene un cocktail esplosivo per l’insorgere di tale sindrome. Non meno priva d’importanza è la prevenzione delle abitudini viziate come la respirazione orale, il succhiamento del dito, che nel tempo possono rappresentare causa di malocclusioni.

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